Oltre l’aspetto visivo, il ringiovanimento vulvare è fondamentale per la sessualità e per la prevenzione delle patologie vescicali.
Le donne spesso si preoccupano dell’invecchiamento della cute del viso e del corpo trascurando spesso l’invecchiamento del proprio apparato genitale.
Anche i genitali invecchiano. In particolare, l’apparato genitale femminile è soggetto a lente modificazioni, percepibili soprattutto intorno ai 40-45 anni e modulate dalle gravidanze, dalla menopausa e dall’età che avanza. Il processo di invecchiamento, noto come atrofia vulvo-vaginale, interessa tutto l’apparato genitale: la cute della vulva si fa più sottile e meno elastica, la mucosa della vagina diventa più delicata e poco lubrificata, i sottostanti corpi cavernosi (le strutture vascolari che si congestionano con l’eccitazione e consentono l’orgasmo) perdono turgore e spessore, i muscoli del perineo, quelli che sostengono vescica, utero e retto, perdono tonicità. Non solo il passare degli anni, le gravidanze, i parti più o meno complicati determinano una riduzione dell’elasticità e della tonicità dell’apparato genitale femminile, ma il tutto può essere ulteriormente compromesso anche dallo stile di vita (fumo di sigarette, droghe, abuso di farmaci, sedentarietà etc) e dal sopraggiungere di patologie (diabete, ipertensione, interventi chirurgici etc). Le conseguenze sono il senso di secchezza e di bruciore, piccole perdite di urina dopo uno starnuto o un colpo di tosse ed infezioni vescicali più frequenti. I disturbi maggiori si verificano durante l’attività sessuale, per molte donne la penetrazione è dolorosa (vulvodinia) e il rapporto sessuale in sé diventa fonte di disagio fisico e psichico.
Ringiovanimento vulvare: benessere psicofisico e relazionale
Oggi la medicina mette a disposizione strategie terapeutiche che possono essere abbinate a seconda della problematica della paziente. E’ necessario intervenire innanzitutto non solo per migliorare l’anatomia o l’estetica, ma soprattutto per ripristinare la funzione sessuale della vulva e della vagina. Molti interventi di “ringiovanimento vulvare” puntano a ridare alla vulva il turgore perduto (con impianti di silicone o iniezione di collagene, acido ialuronico o altro materiale biocompatibile) trascurandone la funzionalità. Il risultato può essere una vulva visivamente “ringiovanita”, ma non più performante di prima.
La terapia del ringiovanimento vulvare è finalizzata a rimodellare ed idratare l’organo. A tale scopo si ricorre all’utilizzo di terapie mediche, fisiche e di sofisticate tecnologie. La terapia farmacologica prevede l’uso di pomate a base di vitamina E, acido ialuronico, Testosterone ed Estradiolo che, applicate in vagina, aiutano a ringiovanire la mucosa vulvare e vaginale ripristinando non solo la capacità di eccitazione e lubrificazione, ma anche il contenimento vescicale.
Una tecnologia all’avanguardia per il trattamento e la prevenzione delle alterazioni dermato-ginecologiche è la radiofrequenza. Si tratta di una metodica non invasiva che utilizza uno specifico sistema di onde elettromagnetiche ad alta frequenza che agiscono in profondità, in modo da stimolare i fibroblasti a produrre tessuto connettivo (collagene, elastina e mucopolisacaridi). Questo determina una rigenerazione dei tessuti vaginali e delle mucose, ripristinando efficacemente sia la lubrificazione che l’elasticità vulvo-vaginale. Ciò porta ad un effetto di rimodellamento e di restringimento elasticizzante della vagina con benèfici effetti non solo sulla qualità della risposta sessuale ma anche continenza urinaria, ripristinando un buon equilibrio biologico perduto. Il beneficio sarà quello di aumentare la turgidità dei tessuti, migliorando la circolazione e ristabilendo una adeguata irrorazione sanguigna per garantire anche una migliore idratazione e lubrificazione vaginale .
L’applicazione è semplice ed assolutamente priva di sensazioni fastidiose, la paziente avverte solo una sensazione di tepore locale nelle zone trattate, non dolorosa e sempre ben tollerata. L’efficacia della radiofrequenza si può apprezzare già dopo la prima seduta, ma in genere è consigliabile effettuare un ciclo di sei trattamenti a distanza di una settimana l’una dall’altra.
Il rinnovamento dei tessuti indotto dalla radiofrequenza dura circa un anno dopodiché sarà sufficiente sottoporsi ad alcune sedute di mantenimento per conservare un buon benessere vaginale.
Non va trascurato altresì che anche gli esercizi fisioterapici e/o di biofeedback elettromiografico permettono di ridare tono alla muscolatura del pavimento pelvico, migliorando il tono delle pareti vaginali, consentendo di avere orgasmi più intensi e migliorando la continenza urinaria.