Quando si può parlare di eiaculazione  precoce?

I criteri scientifici per affermare che un uomo ha un problema di eiaculazione precoce, e che per questo merita diagnosi e terapie adeguate sono tre:

 

 

 

 

Tempo.  Se un rapporto sessuale cosiddetto “normale” prevede una durata dalla penetrazione all’eiaculazione di 6,7 minuti, l’eiaculazione si definisce “precoce” quando è al di sotto dei 2 minuti (lieve) o sotto il minuto (grave).

 

Controllo.  Manca all’uomo la capacità di controllare il riflesso eiaculatorio: l’eiaculazione si verifica  prima che l’uomo  ne abbia avuto la percezione. Mancano  le sensazioni preorgasmiche. E’ come se durante la minzione la vescica si svuotasse autonomamente al minimo riempimento e l’uomo avverte di mingere quando questo è già in atto.

 

Disagio. Il perdurare del problema crea nell’uomo stress. Lo stress lo fa sentire  inadeguato, incapace e frustrato sino alla perdita dell’autostima e non sentirsi “maschio”. I ripetuti e fallimentari tentativi di controllo del piacere diventano dispiacere.   Il disagio si estende alla coppia: la partner si arrabbia perché non avverte i tentativi di lui di risolvere il problema anzi  lo accusa di egoismo. Con la conseguenza che il 51,9% delle donne con partner eiaculatori precoci diventano anorgasmiche.

E’ un disturbo raro?

NO. Inseressa il 20-30% degli uomini italiani.  Se ne parla poco perché gli stessi pazienti non ammettono il problema, anche a causa delle scarse opzioni terapeutiche finora a loro disposizione 

Come avviene l’eiaculazione?

Tre sono le fasi coinvolte nell’eiaculazione: emissione, eiaculazione ed orgasmo. Tutto il processo è il risultato di una complessa interazione psicologica, neurologica ed endocrina. In termini semplici nella prima fase (emissione) gli stimoli erotici quando raggiungono una certa intensità innescano il centro del midollo spinale (centro di Onuf) che risponde con una serie di contrazioni sequenziali della prostata, vescichette seminali e deferenti, mentre si contrae in parallelo anche il muscolo elevatore dell’ano, che portano al deposito dello sperma nel primo tratto dell’uretra, subito sotto la vescica (uretra prostatica). Questo processo è in buona parte controllabile volontariamente. Nella seconda fase (eiaculazione) è determinata anch’essa da un riflesso spinale sul quale vi è peraltro un limitato controllo volontario. Via via che la sensazione di inevitabilità dell’eiaculazione aumenta, il controllo volontario diminuisce sino a quello che viene definito ” punto del non ritorno“. Durante questa fase vi sono una serie di contrazioni ritmiche dei muscoli del pavimento pelvico tra cui spiccano i muscoli bulbo-cavernosi e bulbo-spongioso. La terza fase è quella dell’orgasmo che è il risultato dell’elaborazione cerebrale dei stimoli sensitivi.  Sull’ arco riflesso del midollo spinale arrivano due vie nervose che partono dal sistema nervoso centrale (cervello): una via  è facilitante, ed accelera ulteriormente il riflesso, l’altra è inibente e lo rallenta. Questo processo è geneticamente determinato ed utilizza come mediatore un neurotrasmetitore (serotonina).

Esistono diversi tipi di eiaculazione precoce?                                

SI. Nell’’80% dei casi è un disturbo definito  “primario”, cioè era già presente fin dal primo rapporto, perché la velocità del riflesso eiaculatorio, si ritiene abbia una forte base genetica oppure l’uomo, nel corso della sua adolescenza ha imparato ad eiaculare velocemente.
Nel 20% dei casi il disturbo viene definito “secondario”, cioè non era presente nei primi rapporti sessuali ma compare  dopo anni di benessere sessuale. In questo caso l’eiaculazione precoce può manifestarsi come il sintomo di un’altra patologia: infiammazione della prostata, difficoltà a mantenere l’erezione, dolore pelvico cronico etc..

Quali sono le cause?

L’eiaculazione precoce di tipo primitivo, come anticipato sopra si tratta di individui che hanno presentato da sempre l’incapacità di controllare il riflesso. La sessuologia ritiene che si tratti di uomini che nel corso della loro adolescenza  abbiano imparato a ricercare un orgasmo veloce e non  hanno mai avuto il bisogno di imparare a gestire il piacere (“voglio tutto e subito”). L’uomo prende coscienza di aver l’eiaculazione precoce  già con i primi rapporti sessuali con una partner che ha i ritmi sessuali differenti da quelli maschili . Questo crea senso di inadeguatezza e frustrazione.

La medicina negli ultimi anni ha riconosciuto che si tratta anche di un problema genetico dovuta ad un difetto nel gene che controlla il rilascio di dopamina (un neurotrasmettitore cruciale nei centri del piacere). Altri  ipotizzano invece che l’eiaculazione precoce  sia dovuta  al mancato effetto inibitorio sull’eiaculazione del sistema serotoninergico (la serotonina è un altro neurotrasmettitore). Questa ipotesi spiega come mai non tutti gli uomini rispondono allo stesso modo alla terapia contro l’eiaculazione precoce basata su farmaci inibitori della ricaptazione della serotonina.

Come curarla ?

Nonostante l’eiaculazione precoce sia il disturbo sessuale  più frequente è sovente poco trattata.

Come detto sopra si riconoscono nella clinica due tipi di eiaculazione precoce: primitiva e secondaria. Quella SECONDARIA  compare nella vita di un uomo dopo un periodo di benessere sessuale. In questo caso di tratta di un  “sintomo” di una patologia o problematica sessuale che può essere di natura fisica, psicologica o  di coppia. Una volta che viene identificata e risolta la problematica che lo ha determinato il sintomo rientra.

Molto più complesso è il trattamento dell’eiaculazione precoce di tipo PRIMITIVO. La strategia terapeutica non potrà essere la stessa per ogni individuo. Compito del medico CON il paziente sarà quello di confezionare una terapia su misura come un lavoro di sartoria (terapia “personalizzata”) . Ogni individuo ha una sessualità che è unica, allo stesso modo anche la strategia terapeutica sarà unica. Due vie agiranno  in parallelo ed integrandosi: quella fisica (farmacologica) e quella comportamentale (sessuologica).
Tra i diversi farmaci per bocca che sono stati proposti per rallentare il riflesso eiaculatorio la dapoxetina è l’unico che è stato sperimentato ed approvato.  Dal 2018 è disponibile nelle farmacie uno spray anestetico a base di prilocaina e di lidocaina. Questo farmaco presenta diversi vantaggi: 1) è facile, maneggevole e molto rapido 2) si usa  solo quando se ne ha bisogno: se ne fanno 3 spruzzi sul glande e in 5 minuti fa effetto 4) è molto efficace: di fatto, se un uomo  ha l’eiaculazione dopo un minuto dall’inizio della penetrazione, può arrivare a sei minuti: questo è il tempo medio di durata di un uomo normale 5) ha scarsi/assenti effetti collaterali 6) se dopo un po’ lo desidera può tranquillamente ripetere l’applicazione.

Lo svantaggio dei farmaci che si usano per l’eiaculazione precoce è quello che devono essere usati sempre ed in tutti i rapporti sessuali. Non tutti i pazienti però accettano un approccio terapeutico di tipo passivo in quanto percepiscono la dipendenza  dal  farmaco. Per questo una parte di essi richiedono anche un approccio di tipo attivo e ricorrendo alla terapia sessuologica.