QUANDO IL PENE INIZIA A PRESENTARE ANOMALE CURVATURE

Molti uomini non hanno un pene perfettamente dritto. La curvatura può essere presente sin dalla nascita e prende il nome di curvatura congenita del pene. E’ possibile che la curvatura del pene insorga durante la vita per cause diverse come in corso di  Malattia di La Peyronie

La malattia di La Peyronie, detta anche Induratio penis plastica (IPP), è una anomalia del pene dovuta alla formazione di tessuto fibroso cicatriziale in una guaina che avvolge i corpi cavernosi (albuginea). Rappresenta una delle principali cause di curvatura ed accorciamento del pene e di disfunzione erettile.

In Italia secondo alcuni dati statistici, interessa il 7% della popolazione maschile compresa tra i 50 e 70 anni. Talvolta la patologia può interessare anche persone  più giovani

La malattia si caratterizza per la presenza  di un nodulo di tessuto fibroso cicatriziale che riduce l’elasticità dell’organo. In quella sede si può presentare l’angolo di curvatura.

Si ritiene che l’IPP insorga in seguito ad eventi traumatici e/o microtraumatici ai danni del pene, che possono aver avuto luogo durante i rapporti sessuali.

Secondo alcuni studi statistici sembra che la formazione del nodulo fibroso cicatriziale sia favorito da fattori predisponenti: familiarità, alcune malattie del tessuto connettivo, l’abuso di fumo di sigarette, interventi chirurgici a carico della ghiandola prostatica.

Quando rivolgersi al medico?

È bene contattare l’andrologo quando:

    • si avverte dolore del pene in erezione
    • il pene presente una  una curvatura anomala in erezione
    • palpatoriamente si può apprezzare un nodulo di dimensioni variabili.
  • Quanto più è tempestiva la diagnosi tanto più saranno ottimali i benefici della terapia. Purtroppo una buona parte dei pazienti con Malattia di La Peyronie si rivolgono allo specialista dopo diversi mesi dall’insorgenza dei primi sintomi e soprattutto quando il nodulo fibrotico del pene e di conseguenza la curvatura dell’asta, sono molto marcati.

Esame obiettivo del pene

Alla palpazione è riscontrabile una formazione densa, fibrosa, talvolta dolorabile, generalmente a livello dell’asse longitudinale del pene.

 

Malattia di La Peyronie: visione ecografica
Documentazione ecografica della placca nella Malattia di La Peyronie

Eco-Color-Doppler penieno dinamico

Per una più precisa valutazione del problema è spesso necessario l’esecuzione dell’esame  EcoColorDoppler penieno.

Mediante l’ecografia si può misurare la placca di IPP e valutarne le sue caratteristiche strutturali.

 

 

 

Quale terapia?

Il disturbo ha un andamento molto variabile e imprevedibile, anche perché  non sono ancora note le  cause: può avere una rapida progressione e poi fermarsi per qualche tempo.

Prima di prendere qualsiasi decisione in merito alla terapia da adottare lo specialista valuterà lo stadio della malattia.

Se la malattia viene affrontata nella sua fase precoce, che dura tipicamente alcuni mesi,  prima che si instauri la curvatura e l’accorciamento del pene, si possono usare con successo dei trattamenti non chirurgici.  Se invece invece la curvatura è marcata e  rende il rapporto difficile o impossibile, può essere necessario un intervento chirurgico.

Tra le metodiche non invasive recentemente, è stato proposto il trattamento combinato  onde d’urto  ed Elettroporazione. Si tratta di  metodiche innovative  e non invasive, che innescano una azione Bíostimolante e Rimodellante del pene. Il trattamento risulta indolore e con risultati riferiti soddisfacenti da parte dei pazienti.

Onde d’urto

Onde d’urto

Le Onde d’urto hanno la capacità di attivare all’interno del pene un particolare enzima (la ossido-nitrico-sintetasi) in grado di aumentare i livelli di  ossido-nitrico (NO). Alcuni Ricercatori hanno dimostrato che nel ratto l’NO è in grado di rimodellare la fibrosi della placca della malattia di La Peyronie quando contemporaneamente vengano anche ridotti i livelli di radicali liberi (ROS) nel suo interno.  I livelli di ROS possono venir ridotti da molecole  anti-ossidanti portate dentro la placca mediante infiltrazione peri-placca o meglio con metodiche non invasive come l’elettroporazione

 

 

           

         Elettroporazione 

 

L’elettroporazione è una metodica di somministrazione di farmaci in sostituzione alla somministrazione per via orale od iniettiva. Gli studi dimostrano che l’efficacia dell’elettroporazione  moltiplica esponenzialmente i risultati di una applicazione topica: vi è una maggiore penetrazione di sostanze attive, per quanto riguarda sia la profondità che la quantità. I vantaggi apportati sono numerosi. Innanzitutto l’elettroporazione non è invasiva e non provoca alcun dolore al paziente inoltre  limita gli  effetti collaterali legati ad altre modalità di assunzione. Lo strumento per elettroporazione genera degli impulsi elettrici a basso voltaggio che producono un potenziale transmembrana. La formazione di “elettropori” cutanei favorisce la permeabilità cutanea consentendo  il passaggio di differenti farmaci con differenti meccanismi di azione (antiinfiammatori, anti-ossidanti, anti-fibrotici) ,all’interno delle cellule stesse che,  difficilmente possono raggiungere la placca di IPP per  via ematica.

Vacum divice

Nella nostra esperienza dopo il trattamento con onde d’urto ed elettroporazione abbiamo associato l’utilizzo del   Vacuum  Device che ha contribuito alla riduzione dell’angolo di curvatura del pene ed all’accorciamento dello stesso. Il vacuum, infatti, produce una erezione passiva come conseguenza del sottovuoto generato dall’apparecchio, la distensione “meccanica” dei tessuti (tunica albuginea) può risultare vantaggiosa nel diminuire l’angolo di curvatura e l’accorciamento del pene conseguenti alla malattia