Per gli andrologi il deficit di erezione è come il canarino nella miniera di carbone. Infatti quando il canarino che i minatori portavano in miniera, non cantava più era un segnale di pericolo imminente: una fuga di gas che poteva essere fatale ai minatori se non intercettato subito.
Recentemente sono stato invitato, in qualità di rappresentante dello studio, a prendere parte all’Evento Residenziale dal titolo “Appuntamento col cuore. La Cardiologia tra MMG, lo Specialista e l’Ospedale. La stretta relazione tra il cervello ed il cuore nella pratica quotidiana” ideato ed organizzato dal Dott. Gianluca Sanna, Responsabile dell’Ambulatorio di Cardiologia del Distretto di Olbia.
Il mio intervento verteva sul legame tra disfunzione erettile e rischio cardiovascolare.
La disfunzione erettile viene talvolta svalutata come un banale disturbo a sé stante. In realtà, tra disfunzione erettile e rischio cardiovascolare c’è un legame molto stretto.
Recenti ricerche illustrano come negli uomini con problemi di erezione, corrispondano maggiori rischi di sviluppare disturbi cardiovascolari nell’arco dei successivi quattro anni. Ma non è tutto. È stato dimostrato anche il contrario: i pazienti cardiopatici hanno una probabilità del 46% più elevata di andare incontro a disturbi sessuali.
Parliamo dunque di patologie come l’infarto, la cardiopatia ischemica e l’ictus. Le arterie coronarie e quelle che perfondono il pene hanno caratteristiche molto simili, a partire dal calibro.
L’ipertensione, il sovrappeso, il diabete, il fumo, la sedentarietà sono tra le cause che possono determinare un danno alle arterie peniene (arterie cavernose) ed alle arterie cardiache (arterie coronarie).
Il danno vascolare che si determina può ostruire le arterie cavernose riducendo o impedendo il flusso di sangue necessario per l’erezione.
Per questo motivo i pazienti (soprattutto se hanno superato i 40 anni) che richiedono un consulto andrologico per il riscontro di problemi di disfunzione erettile, potrebbero scoprire di avere anche delle problematiche cardiovascolari.
In tal senso, dunque, possiamo dire che la visita andrologica, grazie alle indagini avviate per approfondire le cause della disfunzione erettile, può far emergere fattori di rischio per futuri eventi cardiovascolari, come per esempio un infarto.
Tra disfunzione erettile e rischio cardiovascolare esiste ,quindi, un legame a doppio filo: ogni paziente di età superiore a 40 anni con disturbi della funzione erettile dovrebbe essere considerato come un potenziale paziente cardiopatico sino a prova contraria.
È doveroso concludere che se il deficit erettile viene trascurato, ci potranno esser conseguenze sia per il benessere sessuale dell’uomo e della coppia ma anche per lo stato di salute del sistema cardiocircolatorio.